Tumore polmonare non-a-piccole cellule ALK-positivo: Crizotinib migliora la sopravvivenza nella malattia progressiva


I pazienti con tumore polmonare non-a-piccole cellule ALK-positivo in forma avanzata, trattati con Crizotinib ( Xalkori ) anche durante malattia progressiva, hanno dimostrato una più lunga sopravvivenza generale, rispetto ai pazienti che non hanno continuato il trattamento.

L'analisi ha incluso 194 pazienti trattati con Crizotinib, che sono andati incontro a progressione della malattia, definita dai criteri RECIST.
Di questi, 120 ( 62% ) hanno dimostrato un beneficio clinico e il trattamento con Crizotinib è continuato per più di 3 settimane.

Sono stati esclusi dall'analisi i pazienti con malattia progressiva che hanno mostrato risposta all’iniziale trattamento con Crizotinib.

I pazienti che hanno continuato il trattamento con Crizotinib avevano un performance status ECOG di 0 o 1 al momento della progressione della malattia ( 96% vs 82%, P=0.02 ).

In generale, la continuazione del trattamento con Crizotinib è risultata associata a una, significativamente prolungata, sopravvivenza globale mediana dal tempo di progressione della malattia ( 16.4 mesi vs 3.9 mesi; hazard ratio, HR=0.27 ), e dal tempo di inizio del trattamento con Crizotinib ( 29.6 mesi vs 10.8 mesi, HR=0.3 ), rispetto alla sospensione del trattamento.

La continuazione di Crizotinib è rimasta significativamente associata a una più lunga sopravvivenza generale dopo gli aggiustamenti per i fattori rilevanti.

Dallo studio è emerso che i pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ALK+, avanzato, che vanno incontro a progressione della malattia, possono trarre un beneficio di sopravvivenza, continuando ad inibire la chinasi ALK con Crizotinib. ( Xagena )

Fonte: Annals of Oncology, 2014

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